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Storia


GIOVANNI SELLO {1835-1909} "maestro stipetaio", decoratore e mobiliere, visse e operò a Udine, dove consolidò negli anni l'attività della prima "officina" da lui aperta nel 1868. Per la sua formazione fu determinante l'esperienza acquisita all'arsenale di Vienna, durante il servizio militare prestato per più di un decennio nell'esercito austriaco; qui apprese moderne tecniche costruttive, una diversa organizzazione del lavoro e approfondì l'interesse per il disegno decorativo con le sue applicazioni. Le sue "botteghe", in Via Gemona, in via Molin Nascosto, fino a quella in via Porta Nuova del 1900 e all'ingrandimento della stessa nei laboratori di Piazza Umberto I° nel 1907, si trovano sempre nel quartiere dell'attività artistico-artigianali della città, in stretto contatto con la scuola serale. Nata per iniziativa Società Operaia nel 1866, quella scuola si proponeva l'insegnamento di cultura generale e di disegno e divenne poi, nel 1879, la benemerita Scuola d'Arti e Mestieri con la sezione d'Arte decorativa e industriale.

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Giovanni Sello curò non soltanto la qualità della produzione, di cui sono esempio le innumerevoli realizzazioni liberty, ancora visibili in città e regione, ma anche l'aggiornamento e il confronto con la produzione italiana e straniera; per la sua partecipazione a mostre d'arte decorativa italiane ed europee, come l'Expo di Parigi del 1878, ottenne sempre alte onorificenze. Quanto ci appare oggi fondamentalmente nella sua personalità è l'interesse per la cultura e l'educazione dei giovani, convizioni che applicò prima di tutto in famiglia: se il figlio Angelo, figura di gran rilievo nell'ambiente professionale e culturale della città, ebbe la possibilita di esprimere le sue notevoli doti progettuali, fu anche per la sensibilità del padre verso il rinnovamento culturale . Interpretando questa sensibilità familiare, i fratelli Sello, titolari dell'azienda, nel 1951 decisero di donare il Palazzo Sello al Comune d'Udine perche esso diventasse la sede di una scuola, ititolata alla memoria del padre Giovanni, erede nello spirito dell'ottocentesca Scuola d'Arti e Mestieri.

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